Sabato 30 Novembre e domenica 1° dicembre, noi di AgroMini insieme con la Scuola Pratica di Agroecologia di Valdibella, abbiamo avuto il grande piacere di organizzare il primo corso del Dott. Agr. Marco Nardini di Agrometrica qui in Sicilia, su un tema che in quest’anno ha interessato quasi tutti: l’acqua e la sua gestione nel paesaggio.

Nella prima giornata di corso, Marco ci ha accompagnato in un tour delle più recenti scoperte scientifiche sul ciclo dell’acqua, partendo dal livello globale con i suoi fiumi volanti e i modelli dei cicloni, alla microscala dove le gocce d’acqua bombardano il suolo brullo, e dove i batteri danno origine alle precipitazioni locali. Abbiamo imparato che, a livello globale, circa il 60% di tutte le precipitazioni terrestri proviene dall’acqua traspirata attraverso la vegetazione verde e solo il 40% proviene dagli oceani. Gli alberi e le erbe perenni sono emettitori molto efficaci di batteri provenienti dal suolo, che contribuiscono a formare le nuvole. Quindi la vegetazione con la sua attività di evapotraspirazione che raffredda e umidifica l’aria, crea le condizioni perfette nell’atmosfera per indurre le precipitazioni. Se aumentiamo in modo significativo la copertura arborea e di erbe perenni su un’area abbastanza vasta (diciamo un comune), possiamo effettivamente far piovere di più! E non c’è bisogno di piantare foreste ovunque. Già un numero moderato di alberi nel paesaggio agricolo, ad esempio in sistemi silvoarabili o silvopascoli, è sufficiente a modificare e migliorare il microclima locale.

Per ottenere questo risultato, però, dobbiamo prenderci cura della nostra risorsa più preziosa: il suolo. Marco ha dimostrato chiaramente che il suolo è la chiave per una gestione rigenerativa dell’acqua. Se lo trattiamo male e si trasforma in terra senza vita a causa di lavorazioni eccessive, pesticidi e pascoli mal gestiti, stiamo attivamente creando condizioni desertiche. Se invece lo trattiamo bene e creiamo le condizioni giuste per la vita del suolo, non solo aiutiamo le nostre colture a produrre più cibo con più nutrienti, ma possiamo anche migliorare in modo sostenibile la disponibilità di acqua di interi paesaggi. Rispetto a un tipico terreno agricolo coltivato in modo convenzionale, un ettaro di terreno sano e rigenerato con molta sostanza organica può contenere migliaia di metri cubi in più di acqua disponibile per le piante all’interno della sua struttura, come una super-spugna!

E la buona notizia è che non è molto difficile arrivarci. La gestione rigenerativa dell’acqua insieme alla progettazione keyline possono migliorare i terreni e i paesaggi in pochi anni di gestione intelligente. Con un’attenta procedura di mappatura e pianificazione, la progettazione keyline può rallentare e distribuire l’acqua in modo uniforme sulla topografia, in modo che si infiltri lentamente e alimenti la vita del nostro suolo, invece di precipitarsi subito verso il basso, lavando così milioni di tonnellate di suolo e talvolta anche case, automobili e vite umane in mare. Marco ci ha illustrato passo dopo passo le basi di questa tecnica e ci ha mostrato molti esempi reali di aziende agricole rigenerative in Italia che stanno già implementando l’approccio keyline con grande successo.

Domenica, Philipp di AgroMini ci ha anche mostrato che gli animali al pascolo possono svolgere un ruolo fondamentale nella rigenerazione dei suoli, soprattutto in ambienti friabili-aridi. Una buona gestione dei pascoli con un pascolo pianificato olistico e l’aratura keyline (strappo del suolo profondo in uno schema keyline) può essere uno dei modi più rapidi ed efficaci per rigenerare i suoli su larga scala. Questo perché possiamo trasformare la vegetazione dei pascoli da erbe annuali con radici deboli e poco profonde a erbe perenni longeve che sviluppano un sistema di radici esteso e profondo, per nutrire la vita del suolo e costruire questa fantastica spugna piena di acqua, carbonio e vita.


Nel pomeriggio abbiamo avuto l’opportunità di accompagnare Marco sul campo, dove ci ha mostrato come utilizzare una livella laser per avviare un modello di coltivazione keyline. E sotto l’attenta guida di Marco, alcuni di noi hanno anche avuto la fortuna di trovare alcuni sottili flussi d’acqua sotterranei utilizzando l’antica tecnica della rabdomanzia. In definitiva, ringraziamo Marco per le due giornate molto emozionanti, ricche di informazioni utili, di consigli pratici e, soprattutto, della speranza di avere sotto controllo molte più cose di quelle che pensiamo, persino la creazione della pioggia!
Un enorme ringraziamento va anche al team di Valdibella e loro presidente Massimiliano Solano per il supporto, l’ospitalità e i pasti favolosi! È stato un grande piacere e speriamo di tornare presto per un altro corso nel nuovo anno!
